Chi Sono

Inizio nel lontano 1988 con una tastierina FM, la Yamaha PSR-12:

https://www.youtube.com/watch?v=D-RwLUA-M0E

Nel periodo dei mondiali di calcio di Italia ’90, i miei fecero più sul serio e acquistarono una Roland E-30:

https://www.youtube.com/watch?v=iJvwdMhGJ1U&list=RDiJvwdMhGJ1U&start_radio=1

Ho iniziato ad interessarmi al concetto di registrare note midi, iniziavo a intuire l’importanza di avere un sequencer.

Nello stesso anno inizio ad interessarmi al mondo dei multitraccia e nel ’91 ricevo il mio primo dispositivo a quattro tracce su cassetta, il Fostex X 26.

Sentivo che non ero ancora sul pezzo, mix orrendi, e mi parlarono dei reverberi e mi feci un ottimo, e vale ancora oggi in termini qualitativi, il magico Alesis Midiverb 2:

https://www.youtube.com/watch?v=P8dBf9fW9oQ

Nel ’92, insisto con il general MIDI su PCM, ed entra nella mia cameretta la Roland E-70, dopo aver venduto nell’usato la E-30.

Sentivo che qualcosa non andava, ed era il Fostex che non suonava molto bene e sono passato al Tascam Porta One; dieci volte meglio con il suo DBX integrato davvero bene, al contrario l’X 26 aveva un Dolby NR integrato in modo inadeguato per ottenere un suono all’altezza delle mie aspettative.

Ricevo, da un fonico, come regalo una batteria molto bella e storica degli anni ’80, la Roland TR-707:

https://www.youtube.com/watch?v=0eRhSRHFkMA

Molto bella, usata da molti gruppi negli anni successivi come i Daft Punk:

https://www.youtube.com/watch?v=em0MknB6wFo

Nel ’95 mi si apre un mondo: più cosciente mi faccio una workstation, la Korg T3, subito dopo un multitraccia della Fostex l’R8 a bobine ad un quarto di pollice insieme ad un mixer della medesima marca a 8 canali, il Fostex 450.

Si parte e si prosegue con i campionatori, prima l’S900 dell’Akai per poi passare all’S1000 della medesima marca.

Usavo il sequencer MIDI della T3 e con quello pilotavo le batterie elettroniche, Roland TR-707 o pure la TR-626, i campionatori e il multitraccia. Grazie alla sincronia della batteria elettronica in uso potevo avere sia l’audio che il MIDI in sincronia con il MIDI Clock.

Nel ’95 entro in un gruppo, gli spleen , come bassista.

Comincio a giocare sul serio con i mix e nel ’96 il gruppo mescola le carte e arriva un nuovo batterista, Simone Ciarocchi, oggi turnista in vari gruppi (ad esempio “I Cani”):

https://www.youtube.com/watch?v=SqgiYxagMy4

Il nome da Spleen  si trasforma in Canti Orfici, in onore a Dino Campana.

Produciamo due pezzi per partecipare ad Enzimi a l’Air Terminal a Ostiense in Roma; passiamo il turno e partecipiamo all’evento Live.

Ascolto una montagna di musica proveniente dalla Francia, da Bristol, molta dalla Germania e inizio a sentire che avevo l’esigenza di nuove sonorità.

Il ’97 è l’anno dello studio intensivo sul campionatore.

Gioco con i loop ed entra nella mia cameretta un nuovo esemplare di Korg 01W/FD, mi ritrovo con due tastiere e m’interesso alla sintesi grazie alla Korg 01.

Era un PCM ma aveva una sezione primitiva di sintesi additiva:

https://soundcloud.com/lo-lo/mechanical-systems-1997

Nel frattempo entra un altro multi effetto dell’Alesis, il MIDIVERB 4, più funzioni ma meno brillante nel mix. Prendo un altro mixer della Fostex, l’820 a 20 canali che però aveva un suono mediocre. Passo quindi dal modulo Alesis D4 al suo figlio DM5, questo modulo permetteva di avere una montagna di suoni di batteria con 12 trigger da suonare con i pad o con la batteria acustica.

Collaboro con una cantante, Katya Sanna:

https://www.youtube.com/watch?v=vSiOyMo_njM

Nel 98 i Canti Orfici cambiano nome in Masoko Tanga, entrano due nuovi elementi, dopo l’uscita del chitarrista; entrano Alex Pad, polistrumentista, e Francesco Furia, bassista.

Ci configuriamo con Alex alla chitarra, Francesco al basso, Simone alla batteria, Davide alla voce ed io alla tastiera.

Si vengono a creare molti gruppi satelliti sperimentali, tra questi i GASP, No wave, ispirati a iPere Ubu:

https://www.youtube.com/watch?v=F1PFcjgKMKQ

Sempre nel ’98 mi faccio il mio primo synth analogico polifonico, il Crumar Trilogy.

Nel ’99, mentre lavoravo per una compilation di Luther Blissett, The Open Pop Star, facemmo il primo live come Masoko Tanga alla Torre CSOA in zona Talenti a Roma.

Il Trilogy si comporta da Dio e da li i synth analogici diverranno il mio punto di riferimento.

Arriva il Roland Juno 106, altro synth analogico, con cui produco quattro pezzi dei Masoko Tanga da far trasmettere in radio; la prima a trasmettere l’EP è stata Radio Città Futura nella trasmissione Alternitalia di Gianluca Polverari, oggi trasmessa su Radio Città Aperta:

https://www.radiocittaperta.it/eventi/alternitalia/

A questo punto entriamo nella programmazione di Radio Rock.

Molti live iniziavano ad ingranare bene, arrivando a suonare a “Il Locale” situato a Vicolo del Fico, nei pressi di Piazza Navona:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/16/roma-e-quei-ventanni-de-locale-palco-dove-sono-nati-gazze-silvestri-e-favino/564440/

Nel 2000 entra una bassista, Ivana Calò, sostituendo Francesco.

Esco dalla band nel 2001.

Mi avvicino alla Chip music grazie al ritrovato SID. Entro in un altro gruppo, i Noise From The Cellar.

Insinuo sonorità 8bit in un genere figlio del Grunge, chiamato negli anni 2000 “Noise”. Il gruppo in questione si ispirava ai Sonicyut:

https://www.youtube.com/watch?v=hl3sDis92Rk

Siamo arrivati a suonare al Brancaleone come gruppo spalla degli Ulan Bator, in quel periodo avevano il chitarrista dei “Massimo Volume” Egle Sommacal.

https://www.youtube.com/watch?v=iJlHqcuexSQ

Successivamente entro in un nuovo gruppo, i “Gronge 2” di Marco Bedini come tastierista nel 2004:

https://www.youtube.com/watch?v=sEDBxl9-KT8

il disco fu pubblicato nel 2007, “Coniglio Nazionale” – (Interbeat distribuito Egea).

Negli anni successivi entro nella scena della Minimal Rome.

http://www.minimalrome.com/

Mixo per vari gruppi romani:

https://lasertag1.bandcamp.com/album/08

Pubblico per la Minimal Rome nella compilation “Trame” (MR031 VVAA – Due _ 2 X LP) con il pezzo “Ubik”.

Ormai la mia casa è completamente invasa dai synth ed altre apparecchiature musicali e passo al digitale, sfruttando il meglio dei due mondi.

Finalmente inizio a giocare con Reaper, continuando l’avventura!